Il piercing perfetto esiste! Non sempre, tuttavia, il piercing è uno sfizio. Per chi non segue alcune precise regole il piercing può diventare un vero e proprio incubo fino anche a conseguenza irreparabili. In questo contesto è indispensabile un rigoroso e puntuale intervento normativo che dia regole certe nell’interesse e nella tutela della salute.
Con un piercing fatto male si può rischiare la vita. Come noto qualche tempo fa una ragazza di Merano è stata ricoverata in gravi condizioni per un’infezione dovuta ad un piercing al sopracciglio. Nessuno lo dice ma almeno un quarto delle persone che si sottopongono ai piercing soffrono di complicazioni sopravvenute.
Questo non significa che bisogna evitare i piercing ma semplicemente adottare rigidi accorgimenti che indicheremo in questo articolo. Nonostante questa situazione la legislazione è ancora carente. Basti pensare che solo fino ad una quindicina di anni fa nel nostro paese mancava una legge vera e propria. Tutto era demandato ad alcune linee guida applicate soltanto in sei regioni che prevedevano standard di igiene ed indicazioni sui corsi professionali volti alla formazione di professionisti del settore. Vediamo a cosa bisogna stare particolarmente attenti.
1) Centro Autorizzato. In molti centri ci sono piercer e titolari che non hanno mai fatto alcun corso di formazione e le ASL non sono ancora pronte a fare gli adeguati controlli a tappeto in tutto il territorio nazionale. La sicurezza e la tutela degli individui deve passare attraverso pene severe per chi esercita questa professione senza averne diritto come del resto succede per la classe medica. Affidarsi a mani inesperte può costare caro e la prima regola da seguire è quella, pertanto, di rivolgersi a centri autorizzati.
2) Materiali Usati. Grande attenzione va rivolta ai materiali che devono essere esclusivamente monouso. Da evitare assolutamente è la cosiddetta “Pistola” che non essendo sterelizzabile può creare gravi danni alla salute.
Lo strumento principe da utilizzare per le perforazioni è “l’Ago Cannula” che nasce in ambito medico per specifici usi. Solitamente è contenuto in una busta sterile e non è riutilizzabile. Il fatto di essere monouso garantisce un livello di igiene altissimo.
3) Prezzo. Un altro elemento da tenere in considerazione è il prezzo. Prezzi troppo bassi, per esempio intorno alle 5 – 10 euro, non possono dare alcuna sicurezza in termini di qualità ed igiene. Un prezzo di riferimento congruo si aggira normalmente intorno ai 40 – 50 euro.
4) Cura. Una volta fatto il piercing molto importante è la cura del piercing stesso indispensabile nel primo periodo disinfettandolo più volte al giorno anche utilizzando pomate antibiotiche.
5) Fai da te. Soprattutto i giovani sono portati a mettere in atto questa pratica da soli che sono pronti a tutti per rispettare determinati canoni estetici. Assolutamente da escludere il fai da te con persone non qualificate ed in ambienti non adeguati. In questi casi i rischi aumentano soprattutto per i piercing applicati in parti anatomiche che hanno una funzionalità specifica che potrebbe essere compromessa da manovre scorrette. Facciamo riferimento ad esempio alle parti intime (genitali), le palpebre, le labbra, la lingua, il seno in altre parole tutte quelle parti del corpo che devono mantenere inalterata la loro funzione per l’integrità e la salvaguardia della persona